Il Parco Archeologico di Selinunte, occupa una superficie di 270 ettari ed è il Parco Archeologico più grande d’Europa. Un vero e proprio scrigno di tesori lontani millenni, eppure ancora così vivi. Questa vasta area racconta una delle più fiorenti civiltà classiche del Mediterraneo, la cui storia già tanto ricca è ancora in gran arte da scoprire. Il sito archeologico attira milioni di turisti e curiosi, ma anche studiosi, esperti e ricercatori da ogni parte del mondo.

L’antica città di Selinunte si articola nelle seguenti aree principali:

• La collina Gàggera (a Ovest, con il santuario della Malophòros e tempio M)
• L’acropoli (al centro, con i templi A,B,C,D e alcune fortificazioni)
• La collina Manuzza (a Nord, con l’abitato antico)
• La collina orientale (ad Est, con altri templi: E,F,G)

Gli ingressi al parco sono due. Uno dal lato est dalla frazione di Marinella di Selinunte (collina orientale), e uno dal lato ovest dalla frazione di Triscina di Selinunte (santuario della Malophòros).

Selinunte fu scelta e fondata tra il 650 ed il 628 A.C. dai coloni di Megara Hyblea, guidati dall’ecista Pammilos, che in questa terra feconda cercavano nuovi sbocchi commerciali. Il nome di Selinunte deriva dal greco “Selinòn“, che indica le foglie d’apio, un prezzemolo/sedano selvatico che cresce abbondante lungo le sponde e nella valle del fiume Modione.

Selinunte cresce e si afferma come importante colonia di popolamento, intrecciando rapporti politici e commerciali con i cartaginesi e con i greci. Viene costruita l’Acropoli ed il Santuario della Malophoros. Nel409 A.C. Selinunte venne distrutta dai cartaginesi, guidati da Annibale Magone che schiaccia Selinunte e la saccheggia, salvando solo donne e bambini.