Il Museo dell’Emigrazione di Santa Ninfa nasce all’interno di un progetto coordinato dalla Rete dei Musei Siciliani dell’Emigrazione, con il preciso ruolo di rappresentare in particolare l’emigrazione dall’area trapanese e, in generale, dalla Sicilia, per ragioni geo-socio-politiche.

Nel 1897, oltre ai problemi comuni della vita, la gente dell’agricoltura dovette fare i conti un avversario terribile che flagellò la zona di Santa Ninfa, la “fillossera”, una malattia della vite, che in poco tempo distrusse interi raccolti di vite. Questa ed altre ragioni vengono addotte nel Museo dell’emigrazione, mostra permanente del territorio del Belice, per l’esodo migratorio interminabile partito da questi territori, che ripercorre in tutto e per tutto il percorso dei nostri antenati verso nuove terre e forse verso nuove speranze.

Il Museo ospita una mostra permanente sull’emigrazione siciliana conseguente ai moti del 1894 e al dilagare dell’epidemia di fillossera del 1897. Il percorso espositivo illustra nella prima sezione le ragioni che presiedettero al grande esodo della fine dell’Ottocento e dei primi del Novecento. Nella seconda sezione viene descritta la storia delle comunità nate dall’emigrazione santaninfese con particolare enfasi sull’associazionismo mutualistico e l’impegno sociale a cui si dedicarono le élites e larghi strati delle comunità del Belìce. Una sala multimediale collegata alla Rete consente poi ai visitatori eventuali approfondimenti. Nel salone successivo si amplia lo sguardo all’intera emigrazione trapanese, mentre le ultime sale del Museo sono finalizzate a descrivere la storia delle altre Società di Mutuo Soccorso di quest’area.