Fico d’India
di Montevago
Descrizione
Di origine messicana, è approdato in Europa dopo la scoperta dell’America. La coltivazione del fico d’India è molto importante nel territorio delle Terre Sicane, specialmente nei Comuni di Menfi, Santa Margherita di Belìce e Montevago. Il fico d’India è molto apprezzato dai consumatori per lo spiccato gusto esotico e per le proprietà terapeutiche e medicinali, dato l’alto contenuto di fibre, sali minerali, vitamine, calcio e ferro, tanto da essere considerato in diversi paesi del mondo “il frutto della salute”, degno appartenente della dieta mediterranea.
A dispetto del nome, questa succulenta che può arrivare anche a 5 metri d’altezza, è una pianta sempreverde di origine messicana.
Venne introdotta in Europa nel 1500, che si è diffusa molto bene nel Sud dell’Italia, in particolare in Sicilia e in tutto il bacino del Mediterraneo dove si è ben acclimatata.
E’ una pianta ‘pioniera’ perché fertilizza i terreni poveri, dove altre specie non possono sopravvivere.
È una pianta grassa, che può crescere fino a oltre 3 metri di altezza e produce frutti commestibili molto apprezzati. Si tratta di una pianta molto longeva e dall’aspetto caratteristico.
Gli steli sono formati da elementi verdi appiattiti, carnosi, coperti di spine che hanno alla base un fascio di spine chiamate glochidi.
Diventano legnosi con l’età e possono formare dei veri e propri tronchi.
- I fiori sono grandi da 5 a 6 cm di diametro, hanno numerosi petali gialli o rossastri.
- I frutti sono ovoidali, ombelicati in cima, rossastri, violacei o talvolta giallastri, carnosi e succosi, con glochidi. Contengono molti semi neri.
Proprietà benefiche
Le foglie del fico d’India possiedono elevate concentrazioni di sali minerali, come calcio, manganese, potassio e vitamine del gruppo A e C.
Elevata è anche la percentuale di acqua e il contenuto in fibre idrosolubili, pur mantenendo un basso apporto di calorie, mentre sono ridotte le proteine di alto valore biologico.
Se ne ricava un succo ricco di tiamina, riboflavina, niacina, vitamina B6 e folati e aminoacidi, che anticamente gli Atzechi usavano contro lo scorbuto e come lenititvo per mal di gola e tonsilliti.
Grazie alle proprietà nutrizionali, le foglie di questa pianta rappresentano un ottimo alleato per la riduzione dei livelli di glicemia e la trasformazione del colesterolo cattivo (LDL) in colesterolo buono (HDL) grazie all’azione della fibra in esse contenuta
Il fiore invece possiede una grande quantità di zuccheri semplici quali glucosio e fruttosio e sostanze anti-ossidanti (indicaxantina e betanina) in grado di contrastareo i processi ossidativi.
Varietà
Il panorama varietale è ristretto a tre cultivars con gusti sensibilmente diversi tra loro:
- la gialla detta Sulfarina
- la rossa detta Sanguigna
- la bianca chiamata anche Muscaredda